lunedì 7 maggio 2012

LONDON_CZECH REPUBBLIC_2012 (part two)

Ci sono dei momenti in cui il richiamo verso la natura è troppo forte 
e sentire il suo respiro è necessario
tanto quanto sentire il battito cardiaco.
E certo è che in repubblica ceca il verde non manca.
Qui sembra tutto più lucente e vibrante.
La festa è tra le colline e prati.
Per arrivare si percorre molta strada e ci arriviamo di sera.
Si monta la tenda e si inzia a girare tra i tanti sounds sparsi in questo prato collinoso.
Dopo due giorni si decide di smontare e ritornare a Liberec, un piccolo paesino che vive ancora
dell'eredità russa, ma proiettatto verso l'odierna occidentalizzazione che impone i suoi classici simboli:
McDonalds, H&M, burger king.
Troviamo una pensoncina che forse era una vecchia scuola.
Ad accoglierci un signore che parla solo ceco e un pò di tedesco. 
Cerco di rispOlverare quel poco che so della lingUa germanica
e riusciamo a capirci. 
Prendiamo la stanza per 280 corone (circa 12 pounds in due).
Allo scadere del secondo giorno ci dirigiamo verso Praga dove ci restiamo fino alla fine.
Ci dirigiamo verso il centro, verso la piazza con il famoso orologio finché non troviamo un vicoletto carino
con un pub, the white whale e da lì tutto sembra venirci incontro.
Riusciamo a vedere una mostra spettacolare dei giovani artisti cechi.
E' un'opera ad attirare lo sguardo:
GUNS di David Cérny.
Quattro pistole, rivolte l'una contro l'altra,
sospese nel cortile di questo palazzo seicentesco.
In un mondo impossessato dalla guerra, c'è solo un modo per sconfiggerla:
allenarsi come fa il cristo ginnasta che si tieni con due anelli e si allena per riportare la pace.
Allenarsi all'amore non è certo un gioco facile.
L'esibizione si disloca in quattro sezioni.
Facciamo il biglietto e iniziamo il giro. 
Installazioni, pittura, scultura.
THE ART IS A BUSINESS.
Questa è l'opera che apre il tutto.
A macchinetta automatica che invece di servire drink and food
serve bombolette, pennarelli e colori.
Tutto è arte e chiunque può inventare, creare, distruggere.
Certo è che quello che non si può vendere è la passione.










MoYA:museum of young art (PRAGA)